
Circolo dei Giganti
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INTERVISTE
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Gavino Sanna
Pubblicitario, scrittore, imprenditore e critico d’arte italiano. Per la sua attività di pubblicitario è considerato tra i più importanti al mondo, avendo ricevuto il suo lavoro numerosi premi.
Andrea Doro
Avevo diversi modi per esprimere l’amore per la mia terra e ho temuto nella mia vita di non poter fare nulla per mostrare questo.. Così ho scelto di farlo attraverso un libro. Non so cosa mi abbia preso quella folle notte di tre anni fa..
Un racconto lunghissimo fatto di interviste e visite personali in giro per i paesini più sperduti e selvaggi della Sardegna.
Ho macinato chilometri nella speranza di raccontare quel percorso, quegli aneddoti e quelle facce da me conosciute, per far luce nel tessuto imprenditoriale sardo. Ho cercato in modo ossessivo la formula per una simbiosi perfetta tra storia ed economia. Tre anni di sacrifico, strade percorse, strette di mano e appunti presi. Lo scopo del libro è comprendere i motivi che legano queste imprese evidenziandone i punti di successo in comune, che fanno parte di un Codice: Il Codice Marchi Sardi.

Prefazione
a cura di Gavino Sanna
LA SARDEGNA CHE HO NEL CUORE
Cosa mi ha spinto dopo 50 anni di felice e gratificante carriera pubblicitaria a reinverntarmi vigneron nel profondo Sud della Sardegna? La risposta è molto semplice: l’amore per la mia terra. Nessun motivo economico, né attitudine “modaiola”, ma l’affetto profondo e sincero di un figlio che dopo molti anni di lontananza, torna alla sua terra-madre e le tributa un’ultima grande e meravigliosa avventura. Se parlate con chi produce vino vi dirà che è cosa faticosa e tutt’altro che foriera di facili ed immediati guadagni. E’ un’arte più che un business che richiede umiltà e pazienza,.
E fatica, in primis per me; bevitore occasionale – e in particolare di vini dolci – e all’oscuro di tutto ciò che possa riguardare aspetti enologici e agronomici basilari. Eppure saggiamente ritiratomi a coltivare il mio orto dopo tante avventure in campo pubblicitario, eccomi qui novello Candide a produrre Carignano, Vermentino e Cannonau in quell’angolo di paradiso che è – ancora – la valle di Porto Pino dove è nata la Cantina MESA. E la location non è casuale. Questa porzione di Sardegna sud-occidentale è un luogo che mi affascina e ricorda – a me “settentrionale” di Porto Torres – la “mia” Sardegna, quel luogo meraviglioso che rappresenta le mie origini, la dove sono radicati i miei affetti e ricordi. Un luogo del cuore più che fisico, una terra difficile ora da ritrovare, a causa dello sviluppo edilizio e dell’eccessiva antropizzazione di gran parte delle coste; del mutamento di valori e costumi che ha interessato l’isola nell’ultimo trentennio, e – forse – anche perché gli occhi con cui guardo ora l’isola non sono più quelli del giovanissimo ragazzo che vedeva allontanarsi la costa per recarsi nella Grande Milano, città così distante e diversa dal paese della mia gioventù di bainzino, come siamo chiamati noi di Porto Torres.
Nello splendido territorio di Sant’Anna Arresi dove ha sede la cantina, ritrovo un po’ della mia isola che si è persa con l’avanzare del “progresso” e dei tempi. Luogo affascinante il Sulcis, per alcuni versi con suggestioni ancora arcaiche, terra in cui sopravvive una tradizione di magia e riti popolari profondi ed ancestrali, angolo dalle mille ricchezze paesaggistiche ed umane: richiami africani fatti di vento caldo che porta sabbia ed eleganti fenicotteri che volano in piccole lagune, ardite falesie su mare color smeraldo, turchese e cobalto; spiagge di dune bianchissime ed oasi di secolari pini d’Aleppo; un entroterra dolce e amaro di rocce e macchia che ricorda il miele di corbezzolo, colline e mese verdissime dove ancora sopravvive la tradizionale pastorizia, dove cervi e cinghiali non sono un semplice richiamo turistico, terra solcata dalle tracce visibili della fatica di generazioni di uomini che ne hanno scavato le viscere per trarne prezioso carbone. Qui oltre al profumo di ginestra, rosmarino selvatico e mare con cui il vento avvolge i visitatori; qui ho respirato ancora il “calore” autentico della mia terra. Rapito da tanta bellezza ho voluto omaggiare l’Isola dove sono nato con ultima campagna pubblicitaria che ne esaltasse le ricchezze e la bellezza, la generosità ed i tesori naturali ed umani che da sempre genera, accoglie e nutre con affetto materno. Una campagna che non avesse come media giornali radio o TV ma il vino; uno dei più autentici ed antichi gioielli di questa terra. E volevo che i miei vini portassero orgogliosamente per il mondo il nome del territorio dove sono nati, e raccontassero al mondo che la Sardegna di oggi è molto di più di tanti stereotipi che la confinano a luogo di vacanze balneari. E per creare questo racconto ho “tradotto” in linguaggio moderno tradizioni antiche e simboli che sono parte dell’anima più profonda dell’Isola. Le bottiglie nerovestite ed austere sono un tributo alla dignità delle donne di questa terra profondamente matriarcale, donne forti che nei secoli ne hanno incarnato e tramandato i valori autentici, donne fulcro dell’oikos sardo e protagoniste della vita al di là dell’immagine che le vuole sacrificate alla balentia maschile.
Allo stesso modo le mie bottiglie devono portare nel mondo le qualità della loro patria, narrarne il cuore attraverso il sapore deciso del Carignano, o la freschezza marina del Vermentino. Ho poi ornato queste scure bottiglie con piccoli cammei, etichette minimali che, sopra un punto di colore, riproducono in uno stile moderno i tradizionali arazzi sardi. Come retro etichette infine non ho voluto semplici indicazioni di servizio e doverose informazioni di legge ma piccole poesie che raccontano in modo sognante i caratteri del vino e della terra da cui nasce. Ho disegnato quindi per il prezioso vino che andavano a custodire un vestito raffinato e bello come solo i costumi da festa isolani sanno essere. Questo mio tributo filiale alla mia terra, “madre” che ho sempre portato nel mio cuore con orgoglio. Un omaggio che ritengo sia stato capito e gradito se in poco tempo ha visto crescere la cantina MESA registrare un successo ed una crescita incredibile, se ha portato la nostra produzione ad esordire con il primo premio assoluto per la corporate image. Ma al di là del successo di mercato e di critica registrati, amo pensare che chi sorseggia un calice del nostro Vermentino possa sinceramente, insieme ai profumi e sapori cogliere anche l’anima ed il valore della terra in cui è nato questo Vermentino, sappia in qualche modo “sentire” un po’ della bellezza naturale ed unica di quest’Isola. Così quando dalla cantina osservo i filari così ordinati che sembrano pettinati, le colline che al tramonto si colorano di rosa ed il vento che dalla vicina baia porta profumo di mare; in quei momenti ho il piacere di credere che la mia isola voglia dirmi “Bentornato a casa figlio mio”.
Ecco questa è la Sardegna che ho nel cuore.
Gavino Sanna